Il declino di Origi: Dal Liverpool al Milan in panchina
Divo Anfield, reietto a San Siro. La parabola discendente di Divock Origi, da idolo dei tifosi Reds a comprimario inutilizzato del Milan, è un caso emblematico del destino incerto di un talento che si è spento troppo in fretta.
Un passato glorioso: Dopo un esordio promettente al Lille, Origi approda al Liverpool nel 2014. Le prime stagioni sono caratterizzate da alti e bassi, ma è nel 2018 che si scatena la sua vera magia. Nel ritorno della semifinale di Champions League contro il Barcellona, entra a partita in corso e segna due gol decisivi, regalando ai Reds il miracoloso passaggio alla finale, vinta poi contro il Tottenham. L'anno dopo, una doppietta contro il Tottenham nel ritorno della semifinale di Champions League sancisce l'accesso alla finale di Madrid, dove il Liverpool alza al cielo la coppa dalle grandi orecchie. Origi è un eroe, un idolo, un simbolo di un'epoca d'oro per il club inglese.
La discesa: Il cambio di allenatore, l'arrivo di Klopp e la concorrenza crescente in attacco lo portano a ricoprire un ruolo marginale, limitato a brevi apparizioni e gol pesanti. Nonostante questo, Origi continua a essere un giocatore molto amato dai tifosi Reds, per la sua grinta, la sua passione e il suo essere un "jolly" in grado di sbloccare partite importanti.
Il Milan e la delusione: L'estate del 2022, con il contratto in scadenza, Origi approda al Milan, un club che aspirava a tornare ai fasti del passato. La speranza dei tifosi rossoneri era di vedere un attaccante di livello internazionale, capace di fare la differenza in Serie A. Ma la realtà si è dimostrata ben diversa.
Origi, in una squadra che ha subito una profonda trasformazione, ha faticato ad adattarsi a un nuovo campionato, a un nuovo allenatore, a un nuovo ambiente. L'arrivo di Giroud, già leader indiscusso dell'attacco rossonero, lo ha relegato in un ruolo marginale, con poche presenze e un impatto minimo sulla partita.
Le cause del declino: Diversi fattori hanno contribuito al declino di Origi. La poca continuità di gioco, la mancanza di fiducia da parte degli allenatori, gli infortuni ricorrenti e l'arrivo di attaccanti di livello superiore hanno limitato le sue opportunità di dimostrare il suo valore. L'età, ormai non più giovanissima, e un certo calo di forma hanno contribuito ad alimentare le voci di un giocatore che non era più lo stesso di un tempo.
Un futuro incerto: Origi, a soli 28 anni, si trova in un momento di grande incertezza. L'esperienza al Milan non è stata positiva, e il suo futuro è ancora tutto da scrivere. C'è chi lo vede come un giocatore finito, incapace di tornare al suo livello di un tempo. C'è chi, invece, crede che possa ancora riprendersi e ritrovare la sua verve. Il destino di Origi è appeso a un filo, pronto ad essere scritto da un nuovo capitolo che potrebbe ribaltare le sorti della sua carriera.