Origi al Milan: Un flop o un giocatore incompreso?
Divo di Anfield, bomber di Istanbul, ma a Milano un'ombra del suo passato. Divock Origi, l'attaccante belga, è arrivato al Milan nell'estate 2022 con grandi aspettative, ma la sua esperienza rossonera è stata finora segnata da prestazioni altalenanti e poche soddisfazioni. Un flop? Un giocatore incompreso?
La verità è probabilmente nel mezzo. Origi, un attaccante potente e abile nel gioco aereo, ha dimostrato di essere un'arma letale quando in forma, come dimostrato dai suoi gol decisivi con il Liverpool, tra cui la doppietta nella finale di Champions League 2019 contro il Tottenham. Tuttavia, l'inserimento nel Milan non è stato facile.
I problemi di Origi al Milan
L'infortunio alla caviglia subito durante il precampionato ha sicuramente limitato il suo impatto, mentre il suo gioco fisico e diretto sembra non aver trovato spazio nel sistema di gioco del Milan, più improntato al possesso palla e alla verticalità.
La mancanza di continuità e di fiducia è un altro fattore che ha contribuito al suo rendimento discontinuo. Non ha trovato il feeling con i compagni e la sua propensione a sprecare le occasioni ha alimentato le critiche da parte dei tifosi.
Un futuro incerto
Il suo contratto con il Milan scadrà nel 2026 e il suo futuro sembra ancora incerto. La società dovrà decidere se puntare su di lui o meno, considerando la sua esperienza e la sua potenziale esplosività, ma anche la necessità di rinforzare l'attacco con giocatori più affidabili e performanti.
La verità è che Origi è un giocatore con un talento indiscutibile, ma che non è riuscito a esprimerlo al meglio a Milano. La sua storia rossonera è ancora in corso, ma la sua permanenza al Milan è sicuramente in bilico.
Di cosa ha bisogno Origi per rilanciarsi? Tempo, fiducia, un sistema di gioco che valorizzi le sue caratteristiche e, soprattutto, la voglia di dimostrare di non essere un flop.